Il Fiore di Santiago è una pianta ornamentale, con proprietà medicinali, che produce un unico e bellissimo fiore solitario di un intenso color rosso scarlatto per ogni stelo (tallo).
DESCRIZIONE DELLA PIANTA:
- Nome scientifico: Sprekelia formosissima (L.) Herb.
- Nome comune: Flor de Santiago.
- Paese di origine: Messico.
- Clima d’origine: subtropicale.
- Tipo di pianta: erbacea, perenne e bulbosa.
- Dimensione della pianta: tra 20 e 45-50 cm di altezza.
- Ambiente: da interno / da esterno.
- Difficoltà di attenzione: bassa
- Durata del fiore: 1 – 2 giorni.
- Ora di fioritura: tarda notte.
- Numero di fiori per bulbo: 1
- Grandezza del fiore: tra 13 e 18 – 20 cm.
- Colore dei fiori: scarlatto intenso punteggiato da una finissima scintillante polvere d’oro.
- Fiore: fiore solitario con 6 tepali rossi a forma di croce. I fiori sono bilateralmente simmetrici, come le orchidee. I 6 tepali sono liberi e molto simili; 3 sono dritti e rivolti all’indietro e gli altri 3 pendono verso il basso.
- Forma e colore delle foglie: verde, strette come un nastro.
- Tipo di bulbo: bulbo globoso con tuniche marrone scuro o nero, il diametro è di circa 5 cm.
CONSIGLI PER LA COLTIVAZIONE:
- Quando piantare i bulbi: All’interno: durante tutto l’anno. All’esterno: dall’inizio della primavera e fino all’inizio dell’autunno, in climi miti e umidi. Gamma di temperature di riferimento: minime superiori ai 10º C e massime inferiori ai 35° C.
- Tipo di substrato: Liviano, con un ottimo drenaggio e ricco di sostanze nutritive. Ad esempio: 1/3 di sabbia, 1/3 di terra di foglie e 1/3 di erica.
- Tipo di vaso: Il vaso sarà di circa due litri, con una larghezza preferibilmente maggiore rispetto alla lunghezza e con un foro sul fondo. I vasi migliori sono quelli in materiali porosi e privi di sostanze chimiche.
- Come piantare: Utilizzare un vaso per ogni bulbo. Piantare direttamente nel vaso lasciando circa un terzo del bulbo fuori dal substrato. Mettere il vaso al sole per favorire l’uscita del bocciolo. Dal momento in cui si pianta, la fioritura tarderà fra le 3 e le 5 settimane, purché le temperature siano stabili ed esista un minimo di esposizione solare giornaliera. Nei climi più caldi, il fiore uscirà prima delle foglie, mentre nei climi miti si verificherà il contrario. In quest’ultimo caso, la comparsa del fiore può tardare fra 3-5 mesi a causa delle notti più fresche. Una settimana dopo lo sbocciare del primo fiore, può sbocciarne un altro ed in casi eccezionali un terzo ancora. Il vaso con il bulbo può rimanere in giardino durante l’inverno, a condizione che sia protetto dalle gelate e dalla pioggia eccessiva.
- Irrigazione:
- Abbondante al momento della semina.
- Scarsa sino alla comparsa del bocciolo, senza però far seccare del tutto il substrato.
- Moderata a partire dello sbocciare del fiore e fino alla fine del ciclo di crescita della pianta.
- Scarsa da poco prima del calo delle temperature, per preparare il periodo di riposo e/o conservazione.
- Posizione: Interna e ben illuminata. Giardini domestici coperti. Luoghi all’aperto con luce solare diretta o ombra leggera.
- Pericoli: Roditori, lumache e chiocciole son attratti dal suo buon bulbo e/o foglie. Il fungo Stagonospora curtisii.
- Preparazione per la conservazione di bulbi: Prima di riporre i bulbi, è bene controllare tutte le unità per evitare di conservare bulbi che non siano in perfette condizioni. Dopodiché, si tagliano le foglie, gli steli e le radici. Di queste ultime si devono lasciare almeno 5 centimetri senza tagliare. Infine, accertarsi che i bulbi stiano secchi e puliti.
- Messa a dimora dei bulbi: Il bulbo può essere messo a dimora in vassoi, sacchi di carta kraft, scatole o altri sistemi che garantiscano sufficiente oscurità e circolazione del vapore. La temperatura di messa a dimora oscilla preferibilmente fra i 9° C e gli 11-13° C. Lo spazio per la messa a dimora dei bulbi sarà indipendente e in nessun caso deve essere condiviso con altri bulbi, prodotti alimentari, frutta, ecc. Inoltre, deve essere esente da odori forti e sostanze chimiche aggressive. Non accumulare più di due o tre bulbi per evitare la loro decomposizione.
Fonte: Elaborazione propria dei dati osservati in Galizia durante il periodo 2007-2010.
© Ruth Varela, 2009
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